Newsletter e DEM: differenze e ambiti applicativi

La buona vecchia mail ha ancora la sua importanza capitale nell’intero processo di inbound marketing. Leggi l’articolo e scopri tutti i vantaggi di Newsletter e DEM.

Una buona strategia di marketing non può prescindere dall’importanza delle newsletter e delle mail DEM. Ma di cosa si tratta? Scopriamo il loro significato e le differenze tra questi due capisaldi del mail marketing. 

Argomenti del post:

  1. Newsletter: cosa significa?
  2. Quante newsletter inviare?
  3. Gli obiettivi da raggiungere con la newsletter
  4. DEM: significato e perché è così importante
  5. DEM: vendita…e non solo
  6. Quando inviare le DEM?
  7. DEM e Newsletter: quale scegliere?

All’interno di una strategia di mail marketing è meglio scegliere la DEM o la newsletter? E che significato hanno queste due soluzioni nel dettaglio? 

Partiamo da un presupposto necessario: la buona vecchia mail ha ancora la sua importanza capitale nell’intero processo di inbound marketing. Infatti, nonostante l’ingresso ormai stabile di Social Network e Advertising nelle strategie di marketing, la mail rappresenta ancora il porto sicuro su cui fare affidamento. Motivo? Le percentuali di engagement sono sempre maggiori rispetto a qualsiasi altra iniziativa strategica. 

Ma quale metodo preferire? Newsletter o DEM? Per rispondere a questa domanda cerchiamo di capire nel dettaglio la differenza tra newsletter e DEM e comprendere quale strategia utilizzare per colpire il cliente.

Newsletter: cosa significa?

Il significato di newsletter è in tutto e per tutto legato alla traduzione letterale del termine inglese, e rappresenta un aggiornamento regolare su un determinato argomento o servizio rivolto a clienti e prospect, ma che può essere inviato anche ai dipendenti e collaboratori. Un sito di informazione tecnologica, per esempio, può inviare una newsletter settimanale con tutte le novità di settore. Oppure un negozio di abbigliamento può decidere di inviare una newsletter bisettimanale sui propri capi in arrivo. In questo modo si informa il cliente su un determinato tema, offrendo una serie di contenuti informativi. 

Perché la newsletter è importante? Il motivo è molto semplice, grazie alla newsletter è possibile mantenere nel tempo un rapporto con il cliente, dopo che lo stesso ha accettato di ricevere le mail informative. La conquista dell’utente, chiamato lead in ambito di marketing, è possibile grazie a diverse strategie: un form di contatto, questionari di gradimento, campagne sui social network, landing page con lead magnet come ebook, case history e altri contenuti.

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Quante newsletter inviare?

Uno dei più grandi dilemmi delle newsletter è la scelta della cadenza di invio. La risposta in questo caso è una sola: non c’è una strategia certa in grado di garantire risultati soddisfacenti. Alcune aziende decidono di inviare newsletter con cadenza settimanale, altre preferiscono un invio bisettimanale se non addirittura mensile. Allo stesso tempo non tutti i clienti apprezzano un’informativa continua. Il compito di un buon marketer è quello di trovare l’equilibrio giusto, che permetta da una parte di inviare aggiornamenti regolarmente e dall’altra eviti di ritrovarsi clienti che si disiscrivono dalla newsletter. Ogni attività ha il compito di trovare la propria strada, anche valutando la propensione del proprio target di clientela. Ci possono essere settori con un target non pronto a ricevere una mail a settimana, come invece settori la cui utenza apprezza di ricevere costantemente mail informative. Il miglior metodo per capire la strategia giusta verso il successo è sempre quello di fare dei test e analizzare i risultati.

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Gli obiettivi da raggiungere con la newsletter

Come già accennato attivare una strategia di newsletter significa creare un rapporto fiduciario con il cliente. In questo senso si tratta di fare pura attività di branding, per instillare nell’utenza la consapevolezza del proprio brand, magari invitandola a dare un’occhiata al proprio sito o alle proprie pagine social. Tutto il lavoro delle newsletter ha questo obiettivo: informare il cliente, raccontare il marchio, coinvolgerlo nella propria attività.

DEM: significato e perché è così importante

DEM significa Direct Email Marketing e, rispetto alla newsletter, ha una connotazione molto più commerciale. Cosa vuol dire? Che con la DEM ci si concentra esclusivamente su un obiettivo: vendere. 

Se la newsletter prepara il campo d’azione, mantenendo alto il livello di attenzione del cliente, la DEM cerca di concludere il lavoro con la vendita del prodotto o del servizio

Due esempi di newsletter e DEM: la newsletter di Trello e la DEM di Spotify.

DEM: vendita…e non solo

Gli obiettivi delle DEM però possono anche andare oltre la vendita pura. Grazie a queste mail, scritte solitamente da copywriter professionisti con un tono di voce persuasivo, è possibile impostare anche strategie di up-selling e cross-selling. Le prime si propongono di spingere il cliente ad acquistare un prodotto che sia superiore alla sua idea di partenza, le seconde invece invitano il cliente a visualizzare prodotti simili a quelli già acquistati o inseriti nel proprio carrello. 

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Quando inviare le DEM?

Anche in questo caso non vi è una regola fissa. Le DEM possono essere sfruttate anche a cadenza temporanea (sconti, Black Friday, etc.) oppure attivate quando il cliente ha già percorso buona parte del funnel di vendita ed è pronto per l’acquisto

Una DEM inviata senza un processo di lead nurturing sottostante ovviamente non ha alcun senso e molto probabilmente non condurrà a nessun risultato. Questo perché il cliente ha bisogno di acquisire nel tempo la consapevolezza del brand, conoscerne prima la mission e successivamente i prodotti e i servizi. Solo dopo aver raggiunto tale obiettivo la DEM riesce a produrre un risultato economicamente soddisfacente per l’azienda. 

DEM e Newsletter: quale scegliere?

La strategia ideale deve essere di ampio respiro, il che significa che non deve né limitarsi alla sola fase informativa e neppure concentrarsi solamente sulla pura vendita tramite DEM. Il primo compito di un buon marketer è quello di catturare l’attenzione dell’utente, informarlo e renderlo partecipe della storia e delle novità del marchio. Solo successivamente si può pensare a una strategia di conversione, che porti il cliente a cliccare sulla Call To Action della mail DEM e ad acquistare.

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