Cos’è il social BeReal? Si può usare per le aziende?

Una notifica a schermo che recita: “Time to BeReal”, due minuti a disposizione per scattare e postare un’unica foto senza filtri, senza like, senza follower. Soltanto tu, il luogo in cui ti trovi e l’assoluta trasparenza. Si tratta di BeReal, l’app che celebra l’autenticità e si staglia contro l’artefatto del mondo social. Ma regole così ferrate, che hanno conquistato prestissimo il cuore della Gen Z, possono essere utili per le aziende?

Correva l’anno 2020 quando BeReal, il social media del realismo senza fronzoli creato da Alexis Barreyat e Kévin Perreauda, faceva il suo ingresso all’interno del mercato delle app digitali. In due anni, BeReal si è fatto strada nei cuori delle generazioni più giovani, che da tempo erano alla ricerca di una novità che andasse contro il mondo di plastica dei social media dove ogni cosa è creata appositamente.

BeReal, con il suo insight preciso e insindacabile, ha aperto una frontiera dei social ancora poco esplorata: quella del mostrarsi così com’è, veri e trasparenti, senza ricorrere a filtri, ritocchi, post produzione o set pre-costruiti.
L’intento degli sviluppatori è quello di dare vita a un luogo digitale dove instaurare legami profondi e autentici, senza il fenomeno degli influencer
Proprio grazie a questa premessa, l’app francese è riuscita a conquistare la Generazione Z e con lei anche la possibilità, in futuro, di espandere il suo bacino di utenti. 

Da un punto di vista aziendale, però, BeReal è un social molto particolare, che lascia qualche punto di domanda: può rivelarsi utile se inserito all’interno di una strategia aziendale? Soprattutto, quali modalità di comunicazione possono attuare le aziende su questo social media? Scopriamolo insieme.

Argomenti dell’articolo:

  1. Cos’è BeReal
  2. Il fenomeno BeReal nel mondo
  3. BeReal per le aziende: strategia senza advertising
  4. Le aziende hanno un futuro con BeReal?

Cos’è BeReal

Al contrario dei social media di grande successo come Facebook, Instagram e Tik Tok, BeReal adotta un approccio standardizzato e poco personalizzabile: durante la giornata, agli utenti arriva una notifica push che invita a essere reali
Da quel momento in poi, si hanno due minuti di tempo per scattare una fotografia (che in automatico catturerà l’ambiente sia con la camera frontale sia con quella posteriore) e postarla sul Feed. 

Non è possibile modificare il visual e, per sottolineare ancora di più il concetto di realismo, verrà mostrato il numero di tentativi di scatto fatti dall’utente. 

Se la fotografia viene postata in ritardo rispetto allo scadere dei due minuti, l’app oscura il Feed dell’utente e gli impedisce di visualizzare i post degli amici. Dopo 24 ore, la fotografia sparisce e il Feed si svuota.

Da questo punto di vista, il meccanismo di conservazione del materiale postato segue la logica delle stories di Instagram e Facebook, che sebbene presentino delle differenze tra loro hanno delle basi in comune. BeReal, però, non dà la possibilità di archiviare i contenuti.

Un’altra grande differenza tra BeReal e i social media di Meta è l’assenza di like. 
BeReal, infatti, propone l’utilizzo delle cosiddette Real Emoji, ossia fotografie degli utenti stessi che riproducono le espressioni delle emoji esistenti. Inoltre, non è possibile visualizzare il numero di follower degli utenti e l’assenza totale della modalità video, fulcro pulsante di Tik Tok che ha dato origine ai Reels di Instagram, rende BeReal un social media alla vecchia maniera, semplice e immediato.

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Pubblicato il   04.11.2019  in  Social Media  

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Il fenomeno BeReal nel mondo

Per valutare con precisione le potenzialità di questo social media è bene analizzare l’impatto che ha avuto fuori dall’Italia. Dall’entrata in scena di BeReal nel mercato mondiale nel 2020 fino a oggi, questa app ha riscontrato un successo sempre più importante fino a ottenere risultati da capogiro.

Secondo l’analisi di Statista, compagnia specializzata nell’analisi e nel report dati inerenti al mondo del marketing, BeReal ha raggiunto 2.702.000 download negli Stati Uniti, diventando, ad Aprile 2022, il secondo social media più scaricato del momento.
Anche in Francia, suo paese d’origine, ha fatto molto successo, arrivando a 1.681.000 download. Di poco sotto si trova l’Inghilterra, con 1.514.000 download.  

In Italia, BeReal sta acquisendo seguaci in maniera più graduale e controllata. Sebbene la moda estera attragga molti utenti, per ora il numero di download è fissato a 127.000, effettuati principalmente dalla Generazione Z.

BeReal per le aziende: strategia senza advertising

È bene specificare fin da subito che BeReal non consente la sponsorizzazione di contenuti. Una delle sue clausole dei termini d’uso dell’app, infatti, vieta l’utilizzo della piattaforma per scopi pubblicitari o commerciali. Sono quindi banditi contenuti spam, la ricezione dei dati degli utenti e l’utilizzo di vetrine pubblicitarie. 

Se da un lato questo rende BeReal immune alle nuove direttive di iOS 14 per la tutela delle conversioni, dall’altro la trasparenza a tutti i costi potrebbe impedire l’avvicinamento delle aziende a questa nuova piattaforma. Certo, per BeReal, che fa della verità il suo cavallo di battaglia, tutelare gli utenti e i loro contenuti è una mossa strategica e fondamentale; in una prospettiva di espansione futura, però, il divieto di attività pubblicitarie e commerciali potrebbe rappresentare un importante ostacolo.

Ci sono però delle aziende che hanno cavalcato l’onda dell’autenticità per ideare delle comunicazioni in tempo reale dai risultati inattesi.
Chipotle, per esempio, catena americana di ristoranti messicani, ha utilizzato BeReal per mostrarsi nella sua quotidianità, aumentando l’apprezzamento del suo target. Una delle trovate di marketing più interessanti è di certo quella del codice sconto a scadenza: all’arrivo della notifica push di BeReal, Chipotle ha pubblicato il suo post nel quale indicava un codice sconto valido per un solo minuto. I primi cento utenti hanno ricevuto un omaggio da parte del ristorante.

Le aziende hanno un futuro con BeReal?

A livello di concept, BeReal si presenta come una bella novità, che è stata in grado di recuperare alcuni elementi introdotti da altre app sperimentali (poi cadute nell’oblio) e di elevarle fino a raggiungere il grande pubblico. In questo momento di assestamento, è importante valutare la reale espansione del social media, tenendo sotto controllo i download in Italia e all’estero per comprendere se effettivamente BeReal può avere un futuro solido o se è destinato a un inevitabile declino.

In ogni caso, una comunicazione con BeReal è possibile anche se, per ora, le sponsorizzazioni appaiono come un miraggio quasi impossibile: infatti, le aziende che puntano alla trasparenza e al mostrarsi senza filtri, così da rafforzare la loro brand identity e il rapporto con il loro pubblico, potranno ideare delle strategie efficaci. 
Di certo, è importante sottolineare che BeReal deve essere uno degli strumenti all’interno della programmazione marketing e non l’unica linea da seguire. Accostato ad altri elementi, può sostenere una comunicazione efficace e duratura; utilizzato da solo, rischia di non essere sufficientemente poliedrico.

Inserito all’interno di una progettazione ragionata, quindi, questo nuovo social media può intercettare la sfuggente Generazione Z e sviluppare contenuti che mirino alla brand awareness (quindi alla notorietà del brand) e alla brand reputation: dopotutto, soltanto le aziende trasparenti possono essere reali in ogni momento della loro giornata.

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