Welcome Digital e CAST Alimenti al SIGEP 2022: ecco perché la User Experience è un vantaggio per le aziende

Martedì 15 Marzo, Welcome Digital in collaborazione con CAST Alimenti è stata ospite a Rimini in occasione del SIGEP 2022, il 43° Salone Internazionale dedicato al mondo del Food. Durante lo speech dei nostri inviati Andrea Dell'Orco e Carlo Simonini, sono stati svelati i segreti di una User Experience ben congeniata. L’esperienza dell’utente, infatti, se progettata con strategia, permette alle aziende di raggiungere risultati vincenti nel corto e nel lungo periodo. Ecco cosa è stato detto durante la fiera.

La User Experience, intesa come esperienza che l’utente compie nei confronti di un’azienda, è ormai un dettaglio imprescindibile per realizzare un percorso d’acquisto efficace che sappia fidelizzare i propri clienti. Il fulcro cardine di questo processo è di certo la stimolazione di emozioni positive da parte del cliente, tuttavia è importante escogitare una strategia che punti alla funzionalità dei touchpoint del brand, così da raggiungere gli obiettivi di business, spesso legati alla vendita.
Andrea Dell’Orco e Carlo Simonini, gli ospiti di Welcome Digital che hanno tenuto lo speech alla fiera SIGEP 2022 in collaborazione con il centro di formazione culinaria d’avanguardia CAST Alimenti, hanno spiegato nel dettaglio come le aziende possano coltivare una User Experience di successo e quali siano i vantaggi del metodo di design marketing.

Argomenti dell’articolo:

  1. Cos’è la User Experience e perché è utile per le aziende
  2. La User Experience c’è sempre, anche quando non si vede
  3. Come si progetta una User Experience redditizia?
  4. Minimum Viable Product: la logica inversa della User Experience
  5. La User Experience è una carta vincente per il business

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Cos’è la User Experience e perché è utile per le aziende

Come abbiamo spiegato nell’articolo dedicato alla User Experience, il vissuto che l’utente elabora quando si relaziona con il brand (che sia veicolata attraverso i canali digitali o tramite l’utilizzo fisico di un prodotto o servizio) influenza l’opinione che il cliente manifesta nei confronti dell’azienda. Quanto spesso capita, infatti, di installare un’applicazione e poi disinstallarla pochi minuti dopo perché lenta, oppure confusa, oppure ancora non in linea con il nostro gusto estetico? Questi dettagli, che possono determinare l’allontanamento definitivo di un possibile cliente, sono gestiti e condizionati dalla User Experience, cioè da quel processo che studia e ottimizza le interazioni tra le persone e il business con l’obiettivo di raggiungere un’armonia funzionale che, di fatto, renda tutti contenti.
Se da un lato, infatti, è bene incontrare le esigenze dei clienti (fornendo servizi rapidi, di valore e dal design accattivante) è importante anche non discostarsi mai da quelli che sono gli obiettivi dell’azienda, così da trovare l’equilibrio perfetto tra sentimento e strategia, raggiungendo un ottimo risultato di vendite.

Welcome Digital al SIGEP 2022 per l'intervento:"la UX influenza le nostre vite".
Andrea e Carlo di Welcome Digital durante l’intervento dedicato alla UX al SIGEP 2022.

La User Experience c’è sempre, anche quando non si vede

Quando si entra nei ristoranti di chef riconosciuti a livello nazionale o internazionale, la parola chiave è esperienza: non si “va a mangiare”, al contrario si “partecipa a un’esperienza culinaria”. Allo stesso modo, quando visitiamo un sito web o telefoniamo a un operatore aziendale giudichiamo la fluidità della navigazione, la gentilezza e la competenza del personale, quanto tempo è stato speso per risolvere le nostre problematiche; valutiamo, in sostanza, il processo di User Experience.
Nel mercato mondiale attuale, dove non è più sufficiente offrire un buon prodotto perché le azioni dei clienti sono dettate dall’emotional branding e dal senso di appartenenza che i valori di un’azienda suscitano, è importante specificare che tutto è esperienza: dal negozio fisico agli spazi online, dalla reception alla customer care sui social media, dall’applicazione smartphone fino alla scheda di Google Profilo dell’attività (o Google My Business). Ogni strumento che l’azienda utilizza per avvicinarsi e interagire con il proprio pubblico è soggetto al vissuto del pubblico stesso; ecco perché, quando si attua una strategia di marketing, è saggio investire in questo procedimento a più fasi, così da costruire una progettazione minuziosa misurabile, modificabile ed efficace.

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Come si progetta una User Experience redditizia?

Sebbene sia preferibile affidarsi a professionisti di settore, sempre aggiornati sulle novità in costante mutamento dell’universo marketing e capaci di pianificare un’esperienza che porti alla Lead Generation, quindi alla generazione di nuovi contatti, ci sono delle regole imprescindibili che non vanno mai dimenticate quando si struttura un processo di User Experience. Ecco i passaggi fondamentali:

  1. Ricerca, quindi l’analisi di mercato, il confronto con le altre aziende, la raccolta di dati qualitativi e quantitativi che ci diano un chiaro spaccato di quelle che sono le esigenze dei clienti, le problematiche che devono risolvere e i valori che promuovono.

  2. Definizione, la fase più delicata che delinea con precisione perché si necessita di un’esperienza utente. La domanda essenziale è: qual è l’obiettivo da raggiungere? Una volta stabilita la finalità, si passa alla formulazione delle linee guida che serviranno per predisporre tutte le diramazioni della User Experience, così da stabilire un percorso che punti in una direzione concreta e consultabile in qualsiasi momento.

  3. Design & Test, il fulcro del processo, il “metodo scientifico” nell’ambito del marketing: si progettano delle strade, si testano per valutarne l’efficacia e si decide se continuare a migliorarle o rielaborare un nuovo percorso.

  4. Sviluppo, quindi l’implementazione finale della User Experience, dove si passa alla parte pratica del design.

Minimum Viable Product: la logica inversa della User Experience

Molto spesso, quando bisogna lanciare sul mercato un nuovo prodotto o servizio, non si procede fino a quando il prodotto non risulta “perfetto”. Uno dei punti su cui Welcome Digital si è soffermata nel suo discorso alla fiera SIGEP 2022 è stato questo e per rimarcare il concetto ha citato le parole di Mark Zuckerberg, presidente e amministratore delegato di Meta Platforms Inc, il brand che gestisce Facebook, Instagram, Whatsapp e Messenger.

«If you’re not embarrassed by your first product release, you’ve released it too late»

Mark Zuckerberg

Questo concetto è alla base del MVP, il minimun viable product, un processo logico inverso che, invece di promuovere l’uscita di un prodotto di punta con un grande investimento di tempo e denaro, porta a creare piccoli valori di mercato diluiti nel tempo, modulabili e modellabili, che apportino entrate minori ma costanti e che soprattutto consentano di indagare le reazioni del pubblico per progettazioni future.
Questo approccio, che consente di rilasciare prodotti sul mercato nel più breve tempo possibile, non genererà perfezione immediata ma imbastirà una struttura solida su cui implementare funzioni ottimizzate nel corto e nel lungo periodo. Il risultato sarà un’uscita di prodotti meno perfetti, ma adattabili a migliorie più rapide ed efficaci, con una diminuzione del rischio sull’investimento.

La User Experience è una carta vincente per il business

La reputazione di un brand è definita da tanti piccoli momenti che il cliente percepisce attraverso il passaparola o che vive in prima persona. Inoltre, l’affidabilità di un’azienda viene stabilita dai servizi che promuove (che devono avere un design accattivante e una funzionalità effettiva) e dal supporto del proprio pubblico. Curare questo processo fin dagli albori significa avere una User Experience proficua che, nel tempo, stimolerà una produzione più efficiente con entrate più sostenibili.

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